L’aumento degli arrivi di minorenni migranti soli in Italia negli ultimi anni ha sollecitato una risposta da parte delle istituzioni italiane, delle agenzie delle Nazioni Unite, delle organizzazioni umanitarie internazionali e della società civile incentrata sul sostegno alla loro accoglienza e inclusione sociale. Tra gli sviluppi incoraggianti e gli impegni presi c’è stata l’adozione di una nuova legge (l. n. 47 del 7 aprile 2017), “detta legge Zampa”, ad oggi considerata una delle più avanzate sul riconoscimento dei diritti dei minorenni migranti e rifugiati e sulla loro protezione.

In particolare, questa legge promuove l’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza dei minorenni migranti rispetto alla permanenza all’interno dei centri, attribuendo così un ruolo fondamentale agli enti locali che hanno il compito di sensibilizzare e valutare le famiglie affidatarie. L’affido rappresenta una delle possibili risposte al diritto di ogni ragazzo e ragazza di crescere in famiglia, la quale si propone come luogo di normalità e di affettività dove poter costruire la propria identità e la propria indipendenza

Le prime sperimentazioni dimostrano che i minorenni migranti accolti in famiglie hanno maggiori possibilità di integrarsi realmente nel nuovo contesto di vita, uscendo dall’isolamento socio- culturale, frequentano regolarmente la scuola e con maggiore successo, perché supportati ed incoraggiati da figure adulte, mostrano un più veloce apprendimento della lingua ed adattamento alla nuova cultura.

Purtroppo, lo strumento dell’affido di minorenni migranti soli non è ancora molto diffuso: solo il 3,1% di loro sta crescendo in una famiglia. Gli altri sono tutti ospitati in strutture di accoglienza. Eppure, secondo una ricerca di Unicef, nove minori non accompagnati su dieci vorrebbero proprio essere ospitati in una famiglia italiana.

I PROTAGONISTI


Ente Locale/Servizi sociali

L’affido familiare è disposto e monitorato dall’ente locale, che ha il compito di valutare la famiglia o la singola persona per verificare con attenzione che abbia tutte le qualità necessarie per prendersi cura temporaneamente di un minorenne migrante.

Sistema Accoglienza Integrazione

ll secondo livello di accoglienza per minori non accompagnati è organizzato in strutture di vario tipo che fanno capo al Sistema di Accoglienze e Integrazione, nel quale è prevista la possibilità che i ragazzi e le ragazze vengano accolti/accolte in famiglia.

Il tutore volontario

Si tratta di un privato/a cittadino/a che decide di svolgere, su base volontaria il compito di rappresentanza legale del minorenne solo, facendo si che vengano riconosciuti i suoi diritti: vigila sulle condizioni di accoglienza e monitora i suoi percorsi di educazione e integrazione.

La famiglia affidataria

Famiglie con figli, coppie e singoli che decidono di accogliere, in diverse modalità e temporaneamente, un/una minorenne migrante. Chi apre le porte di casa può partecipare alla rete di famiglie affidatarie sul territorio.

Il/la tutor

Operatore/operatrice che ha il compito di affiancare la famiglia affidataria e il/la minore durante il corso dell’accoglienza, assicurando un accompagnamento costante e reperibilità nei momenti di bisogno.

Ente Locale/Servizi sociali

L’affido familiare è disposto e monitorato dall’ente locale, che ha il compito di valutare la famiglia o la singola persona per verificare con attenzione che abbia tutte le qualità necessarie per prendersi cura temporaneamente di un minorenne migrante.

Sistema Accoglienza Integrazione

ll secondo livello di accoglienza per minori non accompagnati è organizzato in strutture di vario tipo che fanno capo al Sistema di Accoglienze e Integrazione, nel quale è prevista la possibilità che i ragazzi e le ragazze vengano accolti/accolte in famiglia.

Il tutore volontario

Si tratta di un privato/a cittadino/a che decide di svolgere, su base volontaria il compito di rappresentanza legale del minorenne solo, facendo si che vengano riconosciuti i suoi diritti: vigila sulle condizioni di accoglienza e monitora i suoi percorsi di educazione e integrazione.

La famiglia affidataria

Famiglie con figli, coppie e singoli che decidono di accogliere, in diverse modalità e temporaneamente, un/una minorenne migrante. Chi apre le porte di casa può partecipare alla rete di famiglie affidatarie sul territorio.

Il/la tutor

Operatore/operatrice che ha il compito di affiancare la famiglia affidataria e il/la minore durante il corso dell’accoglienza, assicurando un accompagnamento costante e reperibilità nei momenti di bisogno.

LE TIPOLOGIE DI AFFIDO


l progetto Ohana prevede diversi tipi di affido, a seconda delle esigenze del/della minorenne migrante e della famiglia affidataria.

  • Affido familiare residenziale
L’affido familiare residenziale è una forma di accoglienza a tempo pieno, per un periodo definito, di un/una minorenne. Prevede infatti che ragazzo/ragazza viva stabilmente presso gli affidatari.
  • Affido diurno
Il/laminorenne migrante trascorre solo una parte della giornata con gli affidatari, la sera rientra in comunità o nella struttura di accoglienza.
  • Affido a tempo parziale
Il/la minorenne trascorre soltanto un periodo definito con gli affidatari (alcuni giorni della settimana, il week-end).